giovedì 8 settembre 2016

Il caso Brock Turner scuote l'America

Nel gennaio 2015 uno studente della Stanford University stuprò una ragazza incosciente in un campus universitario dopo una festa, dando vita ad una vicenda giudiziaria che ha innescato una discussione serrata sul sistema giudiziario statunitense, sulla genitorialità, sull'alcol e sui poco sicuri campus universitari americani, dove ogni anno moltissime ragazze vengono stuprate.


Uno studente della Stanford University protesta contro la pena esigua inflitta a Brock Turner


Il caso Brock Turner ha innescato per mesi negli Stati Uniti una serie infinita di polemiche, che hanno coinvolto e travolto tutti i protagonisti di questa triste vicenda. Turner è stato uno studente alla Stanford University, in California, e nel gennaio del 2015 fu scoperto da due studenti svedesi, mentre dietro un cassonetto, si trovava sul corpo di una ragazza seminuda e incosciente. I due, capendo subito la situazione, bloccarono Turner e lo consegnarono alla polizia, mentre la ragazza fu portata in ospedale e riprese coscienza solo qualche ora dopo. I due ragazzi erano stati in una festa tenutasi all'interno dell'università, ed erano entrambi ubriachi, tanto che la ragazza aveva perso conoscenza, i medici infatti, gli riscontrarono un indice alcolemico molto alto nel sangue. Turner, approfittando dello stato di incoscienza della ragazza, aveva pensato di svolgere delle pratiche sessuali con lei, ovviamente senza consenso, ma fortunatamente, l'intervento dei due ragazzi svedesi riuscì a bloccare lo stupratore, riuscendo ad evitare che lo stupro si compisse totalmente. Cosa che di fatto non attenua minimamente la posizione dello studente.

Il ragazzo, sottoposto a processo, fu condannato dal giudice Aaron Persky, a soli sei mesi di prigione, sollevando un vespaio sull'esiguità della pena, che poteva essere di ben quattordici anni. Questo giudice riconobbe tutte le attenuanti del caso e giustificò una pena così misera per un atto spregevole del genere, dicendo che questa pena poteva rovinare la vita del ragazzo, che fino ad allora aveva avuto la fedina penale pulita. Negli Stati Uniti si è aperta una campagna per sollevare il giudice dall'incarico, con una raccolta di firme che alla fine ha raggiunto lo scopo di allontanare il giudice da casi del genere, essendo stato ricollocato nella divisione civile. 

Anche la famiglia dello stesso Turner è stata travolta dallo scandalo, soprattutto dopo la lettera scritta dal padre di Brock, che giustificò la violenza del figlio, dicendo che si sarebbe trattato di "soli 20 minuti di azione" che gli avrebbero potuto rovinare la vita. Come se la vita della vittima non contasse poi molto. Vittima che scrisse una lettera forte, che commosse l'intero paese, nella quale denunciò il fatto che nessun tasso alcolemico poteva rappresentare una giustificazione al gesto dell'ex studente di Stanford, e che, la vittima principale della vicenda era lei, e non il carnefice Turner. Negli Stati Uniti infatti, ogni anno accadono decine e decine di episodi del genere nei sempre meno sicuri campus universitari, spesso neanche denunciati dalle vittime, perché si sentirebbero in colpa per aver bevuto troppo nelle frequenti  grandi feste organizzate all'interno dei campus. Ovviamente nessun tasso alcolemico può giustificare una tale violenza, ma negli Stati Uniti, e non solo purtroppo, questo concetto sembra non essere ancora molto chiaro. 

Alla fine Brock Turner ha scontato solamente tre mesi di reclusione ed è stato rilasciato il 2 settembre scorso. Pochi giorni dopo un gruppo di persone armato ha protestato davanti casa della famiglia Turner, minacciando con fucili e pistole il ragazzo, ritenuto pericoloso e capace di ripetere gesta spregevoli del genere. 
Nel frattempo Brock Turner è stato inserito nella lista degli stupratori ed ha ricevuto pene più severe dall'università stessa, che lo ha cacciato da Stanford, e dalla squadra di nuoto americana, che gli impedirà da oggi in poi di partecipare alle proprie attività a vita. Il sogno del nuotatore Turner era quello di partecipare ai giochi olimpici, sogno che per lui rimarrà tale per tutta la vita. 

Altra questione aperta è quella della differenza di trattamento della giustizia tra bianchi e neri: Turner, giovane proveniente da famiglia ricca, ha ricevuto una pena esigua, mentre nel frattempo sono stati scoperti moltissimi casi di giovani neri, che anche con poche prove a carico, o macchiatisi dello stesso orribile crimine, hanno ricevuto, giustamente, pene molto più pesanti dello studente di Stanford, trattato invece con i guanti bianchi dal giudice Persky. 

Il sistema giudiziario americano dimostra ancora una volta di avere delle falle clamorose, ed episodi del genere lo rendono di nuovo evidente. Possiamo affermare ancora una volta che la giustizia non è uguale per tutti, ad ogni latitudine. 




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